Beati i puri di cuore

Vi dico: Beati!

Domenica 07 agosto - IX dopo Pentecoste (C)


Nella Bibbia

Dice il salmo 23: “Chi salirà al monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro e non pronuncia menzogna”.
Purezza di cuore non indica quindi ingenuità, innocenza infantile, quanto piuttosto una vita realmente integra,
dove alla intenzione profonda dell'anima corrisponde l'agire esterno.
La beatitudine dei “puri di cuore” ai quali è promesso di vedere Dio è rivolta a chi conduce la sua esistenza in autenticità morale.
Essi sono riconoscibili dalle loro azioni, dalle loro parole, da un modo di vivere in modo retto e integro, leale, limpido, trasparente.
La promessa “vedranno Dio” si riferisce alla comunione vitale e gioiosa con Dio, che oggi il credente sperimenta nella fede, in attesa di contemplare finalmente il suo volto.

Gesù puro di cuore

Quando si parla di cuore puro si pensa subito il cuore di Gesù.
Egli si presenta come 'dolce e umile di cuore', pieno di pace e di amore.
Egli è la parabola concreta e visibile del cuore di Dio stesso.
Nel suo cuore c'è la vera purezza di intenzione; egli non nutre alcun pensiero di male.

Beati noi

Nella mentalità diffusa, la purezza di cuore viene identificata con il consiglio evangelico della castità.
Invece i puri di cuore sono in piena sintonia con Dio; guardano il mondo come lo guarda Lui,
con serietà e passione, con la certezza che ogni cosa è salvata anzitutto dalla sua misericordia.
E così diventano, pian piano l'immagine trasparente dell'amore del Padre.
Un Dio nemico della vita e della gioia di amare è un Dio da rifiutare.
Le beatitudini ci presentano un Dio di cui ci si può fidare; sotto i suoi occhi ci si può muovere senza paura, in pace.
Di fronte a lui si sta come figli, come i prediletti che fanno intenerire il suo cuore. 
 

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